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IL PIANO MATTEI INFANGA LA MEMORIA DI ENRICO MATTEI

Enrico Mattei - partigiano, imprenditore marchigiano e parlamentare della Democrazia Cristiana, fu fautore di una forte presenza dello Stato nell’economia in opposizione a chi sosteneva ad oltranza l’iniziativa privata. Nel 1953 costruì l'ENI - Ente Nazionale Idrocarburi - dotandola di una rete di collaboratori capaci di muoversi sulla scena internazionale e questo divenne uno dei punti di forza che l'ENI, oltre gli interessi specifici, seppe offrire all’azione diplomatica dell’Italia. Mattei fu tra i primi a coltivare lo spirito di frontiera e il rispetto delle culture diverse, garantendo al nostro Paese un’impresa energetica nazionale, in grado di assicurare quanto serviva ai bisogni delle famiglie e allo sviluppo della piccola e media impresa a prezzi più bassi rispetto a quelli degli oligopoli internazionali avendo previsto uno schema di cooperazione nel mercato petrolifero, dominato da grandi compagnie petrolifere che lasciavano poco agli Stati del Terzo Mondo. E’ proprio in quello schema che si inserì l’idea rivoluzionaria di Mattei: garantire ai verni di quegli Stati la maggior parte degli introiti, superando la regola in vigore da più di un secolo del "50 e 50" tra aziende petrolifere e Paesi produttori. Morì in circostanze misteriose a seguito dello schianto del suo aereo personale nel 1962. Meloni ha dichiarato di pensare a un “modello di cooperazione non predatorio, in cui entrambi i partner devono poter crescere e migliorare” ma nei fatti il suo governo si muove con fare "modernamente" predatorio. Il «piano Mattei» pensato dal governo italiano in versione patriottica prevede, infatti, in prima battuta, di arrivare entro due anni al totale sganciamento dal gas russo, per poi crescere progressivamente come hub di distribuzione di energia dal Nord Africa al cuore dell’Unione europea, in quest'ottica migliorando le capacità di esportazione di energia dei Paesi produttori ma si pone, anche, come obiettivo di lungo periodo, di arginare le presenze di Cina e Russia in Africa e di riposizionarsi nel continente oltre il Mediterraneo. Tutta un'altra cosa, e tutt'altro obiettivo politico, rispetto al grandioso operato di Enrico Mattei.




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