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IL MASSACRO DI KATYN: UN CRIMINE NAZISTA
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- Di Comintern
- Lunedì, 13 Aprile 2020 06:58
Secondo lo storico Grover Furr l’infame massacro di Katyn, in cui 14000 soldati polacchi, per lo più ufficiali, sarebbero stati giustiziati dal KGB, è una bufala nazista. Mentre il presidente polacco Bronislaw Komorowski continua a puntare il dito contro la Russia, accusandola del massacro di Katyn nel 1940, i fatti dimostrano il contrario, secondo un professore statunitense. Nel corso del discorso sull’esecuzione di ufficiali polacchi a Katyn nel 1940, il presidente polacco Bronislaw Komorowski, ancora una volta accusava l’Unione Sovietica del massacro, arrivando a dire che “il 20° secolo non conosce crimine paragonabile“. E se il delitto non fosse mai accaduto? “Nell’aprile del 1943 le autorità naziste affermarono di aver scoperto migliaia di corpi di ufficiali polacchi uccisi dai sovietici nel 1940. Questi corpi sarebbero stati scoperti presso la foresta di Katyn vicino Smolensk (Russia occidentale), motivo per cui la vicenda delle esecuzioni o presunte esecuzioni di prigionieri di guerra polacchi in URSS fu chiamata massacro di Katyn“, come afferma il Dottor Grover Carr Furr, professore statunitense, autore ed esperto di primo piano della storia sovietica, nel suo libro “The ‘Official’ Version of the Katyn Massacre Disproven?”. Il Professor Grover Furr mette in dubbio la versione “ufficiale” che accusa del massacro di Katyn l’Unione Sovietica, secondo la versione diffusa da Joseph Goebbels, ministro della Propaganda del Reich nazista nel 1943. L’autore ha smascherato gli equivoci più comuni sulla tragedia di Katyn e sottolineato che gli elementi probatori della versione “ufficiale” sono sorprendentemente “scarsi”. Va notato che molti ricercatori di solito si riferiscono alla “Busta sigillata No. 1” consegnata dall’amministrazione Eltsin alle autorità polacche nel 1992, contenente documenti che, se autentici, proverebbero la colpevolezza dell’URSS nella strage di Katyn. Tuttavia, l’autenticità del documento solleva dubbi. “Nell’ottobre 2010 si ritenne credibile che la “schiacciante prova della Busta sigillata No. 1” fosse un falso“. I materiali presentati dal deputato della Duma Viktor Ilijukhin nell’ottobre 2010 costituiscono la prova più decisa nell’indicare che tali documenti siano dei falsi”, sottolineava il Professor Furr. Infatti, Viktor Iljukhin rivelò che il documento della “Busta Sigillata No. 1”, ovvero la nota di Lavrentij Berja che chiedeva l’esecuzione di 14000 prigionieri di guerra e civili polacchi, e firmata da Stalin nel 1940, fu fabbricata alla fine degli anni ’80. Il deputato suggeriva che prominenti figure della Perestrojka come Aleksander Jakovlev, Dmitrij Volkogonov, Rudolf Pikhoja e altri fossero gli autori del falso. Ma mettiamo da parte i “documenti decisivi”, osservava il professore indicando le ultime scoperte di un gruppo archeologico polacco-ucraino nel 2011-2012, nella città ucraina di Volodymyr-Volinskiij, direttamente legate al massacro di Katyn. Il gruppo aveva scoperto una fossa comune identificata dagli specialisti come tipica fossa comune di “manifattura tedesca”. Citando la Dr.ssa Dominika Sieminska, a capo della squadra archeologica polacca, il Professor Furr notava che le vittime sepolte nella fossa comune non furono assassinate prima della fine del 1941 o 1942. Inoltre, il 98,67 per cento dei proiettili presenti sul sito erano di fabbricazione tedesca del 1941, secondo il rapporto polacco. Anche resti di donne e bambini vi furono trovati. Ma il fatto più sorprendente è che i ricercatori polacchi scoprirono resti, distintivi metallici, spalline e mostrine appartenenti ai poliziotti polacchi che si ritiene fossero stati eliminati nel cosiddetto “massacro di Katyn” del 1940. Va notato che le munizioni tedesche furono trovate in altri siti relativi al caso Katyn. Sorprendentemente, Joseph Goebbels scrisse nei suoi diari, l’8 maggio 1943: “Purtroppo, munizioni tedesche sono state trovate nelle tombe di Katyn… E’ essenziale che ciò rimanga segreto. Se dovesse venirne a conoscenza il nemico, tutta la vicenda di Katyn dovrà essere annullata“. Il Professor Furr aveva analizzato una serie di altri documenti e fatti importanti presentati quali “ampie prove” della colpevolezza dei sovietici dai sostenitori della “versione ufficiale”. Aveva dimostrato che molte ipotesi basate su tali documenti crollano dopo un attento esame. Tuttavia, il Professor Grover Furr notava che è probabile che i sovietici avrebbero potuto giustiziare numerosi polacchi per i crimini delle forze armate polacche nella guerra russo-polacca del 1920-21 e durante l’occupazione polacca di Bielorussia occidentale e Ucraina occidentale. “Tra 18000 e 60000 prigionieri di guerra dell’Armata Rossa morirono in prigionia, in Polonia. C’è un’ampia documentazione indicante che furono trattati brutalmente, affamati, congelati o assassinati“, sottolineava il professore. Inoltre, “non ci sono prove che i 14000 prigionieri di guerra polacchi trasferiti dai campi di prigionia sovietici nell’aprile-maggio 1940 siano stati fucilati“, concludeva: “Le scoperte delle fosse comuni di Volodymyr- Volinskij sono un colpo mortale alla “versione ufficiale” del massacro di Katyn“. “Ho rivisto le prove più volte da quando pubblicai l’articolo. Sono sorpreso dal fatto che una storia così importante si fondi su così scarne prove. L’unica prova “reale” sono i documenti della “Busta sigillata No.1“, affermava il Professor Grover Furr. “In ogni caso, l’accertamento dei poliziotti polacchi nella fossa comune di Volodymyr-Volinskiij demolisce la “versione ufficiale”. E non c’e un’altra versione! Pertanto, l’unico modo per “salvare” la versione ufficiale è sopprimere i risultati degli scavi di Volodymyr-Volinskij, cosa che funzionari ucraini e polacchi hanno fatto. Inoltre, continuare a basarsi sui documenti della “Busta sigillata No. 1” significa sopprimere la denuncia di Viktor Ijiukhin“, aggiungeva. Il Professor Furr lamentava il fatto che alti funzionari e media russi continuino a sostenere la “versione ufficiale” del massacro di Katyn. “Katyn è il meglio documentato” crimine dello stalinismo. Se si ammettesse che la “versione ufficiale” di Katyn è una menzogna, cos’altro potrà rivelarsi falso? E allora, qual è la giustificazione ideologica della dissoluzione dell’URSS?”, si chiede il Professor Grover Furr. La storia del massacro di Katyn, attualmente utilizzata dalla propaganda di Varsavia e Washington, provoca molte polemiche in Russia e occidente. Molte domande restano senza risposta, e solo una nuova indagine sul caso Katyn potrà finalmente dire la verità e fare giustizia.