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INVITO ALLA RIFLESSIONE
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- Di Comintern
- Sabato, 03 Novembre 2012 17:09
voto siciliano ha dimostrato tutta la marginalità della nostra azione politica, per una serie di motivi:
- contrapposizioni a livello strategico e tattico sul modo in cui organizzare la lotta politica
- divisioni personalistiche e settarie tra dirigenti
- inconsistente egemonia su vaste masse di sfruttati e marginalizzati dal sistema
- incapacità a portare un messaggio di lotta (e non solo di protesta) ai giovani
- debolezza e contraddizione nel rapporto col PD (che è pur sempre un partito riformista)
- divisioni personalistiche e settarie tra dirigenti
- inconsistente egemonia su vaste masse di sfruttati e marginalizzati dal sistema
- incapacità a portare un messaggio di lotta (e non solo di protesta) ai giovani
- debolezza e contraddizione nel rapporto col PD (che è pur sempre un partito riformista)
Cari compagni, ovunque collocati o presenti, corriamo il serio rischio di essere maciullati dalla tenaglia struttura (capitale) sovrastruttura (opportunismo e qualunquismo politico) se non decidiamo subito come uscirne...
Posto che ritengo il nostro Paese in una situazione pre-rivoluzionaria ma valuto anche i comunisti disarmati ed impreparati ad essere avanguardia del proletariato urbano e rurale (queste categorie ottocentesche si stanno drammaticamente riproponendo nel XXI secolo) e della ormai nuova classe sociale prodotta dalle contorsioni del capitalismo mondiale, cioè il precariato, avanzo una mia modesta proposta di azione politica tattica ed immediata.
Fermo restando che il nostro obiettivo strategico resta la rivoluzione socialista, tatticamente chiedo a tutti i compagni, con e senza tessera, di prendere esempio dall'insegnamento di Lenin allorquando seppe usare e servirsi dei socialisti rivoluzionari per entrare in Assemblea Costituente e poi in piena autonomia dirigere la lotta politica da "dentro" e da "fuori" il palazzo.....
Posto che ritengo il nostro Paese in una situazione pre-rivoluzionaria ma valuto anche i comunisti disarmati ed impreparati ad essere avanguardia del proletariato urbano e rurale (queste categorie ottocentesche si stanno drammaticamente riproponendo nel XXI secolo) e della ormai nuova classe sociale prodotta dalle contorsioni del capitalismo mondiale, cioè il precariato, avanzo una mia modesta proposta di azione politica tattica ed immediata.
Fermo restando che il nostro obiettivo strategico resta la rivoluzione socialista, tatticamente chiedo a tutti i compagni, con e senza tessera, di prendere esempio dall'insegnamento di Lenin allorquando seppe usare e servirsi dei socialisti rivoluzionari per entrare in Assemblea Costituente e poi in piena autonomia dirigere la lotta politica da "dentro" e da "fuori" il palazzo.....
Cari compagni dobbiamo percorrere due strade:
1. organizzare Stati Generali dei Comunisti italiani (perché no anche "Primarie Rosse" con falce e martello)
2. partecipare in massa alle primarie del PD e votare Vendola
Perchè due strade?
Perchè, da un lato, ci organizziamo su basi teoriche e pratiche marxiste-leniniste e, dall'alto, cerchiamo di spostare a sinistra il PD contando sul fatto che a guida Vendola quel partito rientri nel solco della sinistra socialista europea.
In tal modo usciremo dall'isolamento e potremo trattare un'alleanza tattica ed un programma minimale di sinistra con cui e su cui andare al voto, ferma restando la nostra piena autonomia politica, cioè nessuna partecipazione al governo ma partecipazione dura ed intransigente alla lotta parlamentare, tanto più efficace se saldata da unità politica e lotta di classe dei comunisti uniti nelle piazze d'Italia...
Avanti compagni, la ritirata è finita!!!!!
1. organizzare Stati Generali dei Comunisti italiani (perché no anche "Primarie Rosse" con falce e martello)
2. partecipare in massa alle primarie del PD e votare Vendola
Perchè due strade?
Perchè, da un lato, ci organizziamo su basi teoriche e pratiche marxiste-leniniste e, dall'alto, cerchiamo di spostare a sinistra il PD contando sul fatto che a guida Vendola quel partito rientri nel solco della sinistra socialista europea.
In tal modo usciremo dall'isolamento e potremo trattare un'alleanza tattica ed un programma minimale di sinistra con cui e su cui andare al voto, ferma restando la nostra piena autonomia politica, cioè nessuna partecipazione al governo ma partecipazione dura ed intransigente alla lotta parlamentare, tanto più efficace se saldata da unità politica e lotta di classe dei comunisti uniti nelle piazze d'Italia...
Avanti compagni, la ritirata è finita!!!!!
Novembre 2012