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COMUNISTI: SUICIDIO NON ASSISTITO. RIFLESSIONI
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- Di Comintern
- Giovedì, 06 Settembre 2018 13:40
Il nostro Paese sta vivendo un momento davvero molto critico della sua storia repubblicana: per la prima volta ci ritroviamo al governo un Partito segnatamente antidemocratico, reazionario e di stampo fascista. Questo Partito - Lega - ha il suo capo politico, Matteo Salvini, addirittura ministro degli interni ed ha in Parlamento ed al governo l'appoggio (condizionato o incondizionato) di un movimento - di pura protesta interclassista - il cui capo politico, Luigi Di Maio brilla più per velleitarismo che per capacità. Il Paese è fermo, intontito da "roboanti" dichiarazioni governative che finora hanno prodotto solo ruggente demagogia e pericoloso sciovinismo: una sola (pessima) legge sul lavoro giovanile, spietata repressione del fenomeno migratorio, conflitti continui con governi europeisti ed ammiccamenti a governi sovranisti e/o antieuropeisti, prossimo gire di vite contro Rom e centri sociali. Nulla è stato detto sugli indirizzi di programma per lo sviluppo economico del Paese nei prossimi anni, da tempo non si assisteva alle minacce di serrata degli imprenditori in appoggio ad eventuali scioperi dei propri dipendenti. Nord e Sud del Paese sempre più lontani nella percezione della realtà e nella verifica delle promesse elettorali: i grillini puntano a realizzare i loro cavalli di battaglia così come anche i leghisti, col solo piccolo particolare che queste forze politiche si sono combattute in maniera asperrima durante la campagna elettorale, poi hanno deciso di contrattualizzare il programma di governo ed ora stanno procedendo ognuno per conto suo a tirare la corda a favore delle proprie, antitetiche e divergenti, proposte di politica economica. Il Paese è diventato un "circo massimo" nel quale si sfidano e si contendono la vittoria gladiatori grillini gialli contro gladiatori leghisti verdi, con la gente assiepata sulle gradinate a fare il tifo per il proprio beniamino incurante del contesto esterno. Il capitalismo italiano, che con i governi Renzi e Gentiloni è stato capace di stabilire un primato in Europa facendo aumentare in Italia contemporaneamente sia il PIL che la miseria - producendo quindi ricchezza ma non distribuendola alla collettività bensì ai circoli elitari della rapace borghesia finanziaria - corre il serio rischio di essere destabilizzato non da un governo "sovversivo" bensì da un governo miseramente sovranista e sciovinista. Pur di cavalcare il diffuso sentimento di avversione all'Europa ed alla casta politica variamente e vagamente presente nel "sentiment" del popolo italiano, questo governo sta condizionando e frenando le scelte imprenditoriali, sta illudendo i giovani sul proprio futuro nel mondo del lavoro, sta disastrando il tessuto sociale del Paese, sta destabilizzando il debito sovrano, sta scatenando una guerra tra poveri innestandola su un sostrato razzista che covava da tempo sotto la cenere... La borghesia italiana sovrana nel confronto con le altre borghesie europee? Questa sarebbe la via più dolorosa per il default del sistema finanziario del Paese con tutte le conseguenze inimmaginabili e drammatiche che pagherebbero - per dirla con Di Maio e con Salvini - "prima gli italiani" appartenenti alle classi più deboli e bisognose!! Questo governo sta consapevolmente creando le premesse per la costruzione di uno Stato reazionario di massa!! Detto questo, sarebbe stato logico aspettarsi una diffusa protesta di massa se è vero, come è vero, che Lega e M5S non hanno la maggioranza dei voti espressi (5.691.921 e 10.727.567 su 37.035.786: 44%) e non hanno neanche il consenso della maggioranza dei cittadini italiani aventi diritto al voto (50.782.650) tra cui contare anche coloro che non hanno affatto votato (13.746.864) per protesta. Ed invece, nulla, assoluto torpore... Gli altri Partiti hanno accusato il colpo, sventrati dai vincitori finanche nel bacino dei propri elettori in collegi sicuri e storicamente blindati... Preoccupante il balbettio che dopo più di due mesi dalla formazione del governo è subentrato ad un imbarazzante mutismo dei leaders politici in aggiunta ad una paralisi delle azioni politiche di contrasto alla dilagante marea reazionaria. Timidamente i Partiti "dell'arco costituzionale" accennano ad organizzare - ovviamente ognuno per conto proprio - manifestazioni di piazza contro il governo ma senza alcun raccordo sulle principali e gravi tematiche relative alla "tenuta" delle istituzioni repubblicane: difesa della democrazia e della Costituzione antifascista. Se è comprensibile l'atteggiamento ipocrita e sornione del centrodestra - che ha affidato a Berlusconi il ruolo di tessitore nell'ombra di un possibile ribaltone di primavera se non, addirittura, autunnale in occasione della definizione della legge di bilancio per il 2019 - non si comprende l'inerzia delle forze di centrosinistra e di sinistra, non si comprende l'immobilismo delle forze comuniste pure presenti nel Paese. Il centrosinistra sta subendo in maniera passiva l'attacco mediatico scatenato massicciamente dai "tromboni del cambiamento" soprattutto contro il PD - Partito di maggioranza nello schieramento - con leaders cancellati o ridimensionati dal voto (Renzi, Gentiloni) oppure delegittimati dal voto (Bersani e D'Alema) oppure annichiliti dal voto (Martina) e la debole risposta organizzata, dopo poco più di due mesi dalla formazione del governo, è stata quella di una manifestazione lanciata in solitudine che potrebbe trasformarsi in una riunione conviviale per pochi intimi e segnare la fine politica di un aspirante Segretario nazionale. Nessuno ha pensato ad organizzare un Comitato Nazionale per la difesa della Repubblica in modo tale da raccordare la più ampia e convinta partecipazione di tutte le forze politiche, le associazioni, i movimenti, i cittadini, che si richiamano alla democrazia ed all'antifascismo...il pensiero dominante è quello di dimostrare a tutti che "io ci sono" prima degli altri, con l'obiettivo e la speranza di raccattare e/o assemblare voti a destra ed a sinistra. Situazione ancora più avvilente e triste sulla sponda comunista dove ben oltre dieci cosiddetti Partiti e sedicenti organizzazioni sono per lo più mossi da logiche estremistiche, opportunistiche e velleitarie, beandosi dello splendido isolamento, contenti di aver raggiunto quota centomila voti, raggianti per aver ottenuto un ottimo risultato che non ha portato da nessuna parte, fieri della propria purezza ideologica, dediti ad incitamenti fini a se stessi al lavoro di massa e all'organizzazione della rivoluzione proletaria, impegnati nel ritorno al mutualismo proudhoniano...perché la mia bandiera è più rossa della tua. Oggi non abbiamo bisogno di sterile ed insensato protagonismo, di codismo, di sinistrismo, di anarchismo… Oggi dobbiamo recuperare lo studio della teoria rivoluzionaria indispensabile per lavorare uniti alla riorganizzazione e alla ripresa dell’attività politica di massa tra i precari, i salariati, gli sfruttati e gli oppressi, che non possono più (donne ed uomini, consapevoli o meno che siano) vivere di una speranza costruita sull’inganno e funzionale solo a consolidare privilegi e ricchezze della borghesia italiana.. E per farlo bene bisogna raccordarsi su due fronti, quello dell’unità antifascista e quello dell’unità dei comunisti: la prima come argine al dilagante fascismo e la seconda come spinta propulsiva al superamento del capitalismo. Da comunisti bisogna favorire il rapporto unitario con i militanti, i dirigenti ed i cittadini che hanno votato centrosinistra ma bisogna anche, contestualmente, accelerare il processo di unificazione. Non è più rinviabile la convocazione di Stati Generali dei comunisti che - dall’alto dei gruppi dirigenti e dal basso dei militanti di Partito – mediante assemblee unitarie aperte alla cittadinanza, agli antifascisti, ai comunisti senza tessera o in diaspora, intraprendano un processo di costruzione di un grande Partito di massa e di quadri, che abbia nel centralismo democratico il corretto metodo di lavoro e negli insegnamenti di Marx e di Engels il migliore approccio teorico finalizzato al superamento della società capitalista. Restare fermi ed impassibili, peggio ancora agire velleitariamente, non farà altro che prolungare l’agonia di un suicidio per nulla assistito!!
Salerno, 6 settembre 2018