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LA DEMAGOGIA DEL GOVERNO E LA POVERTÀ DELLE FAMIGLIE ITALIANE

Nel 2023 poco più di 2,2 milioni di famiglie (8,4%) hanno vissuto in condizione di povertà assoluta. A dirlo è il Report sulla povertà 2023 diffuso dall'Istat il 17 ottobre 2024, secondo cui quasi 5,7 milioni di individui, ovvero il 9,7% sul totale, vivono in uno stato di povertà. Sono in aumento i minori in stato di "povertà assoluta" che nel 2023 sono stati 1,29 milioni, ovvero il 13,8% sul totale: il valore più elevato dal 2014. Secondo i dati, la “povertà relativa” familiare è pari al 10,6%. La percentuale è più alta (10,2%) nel Mezzogiorno, mentre scende al 7,9% al Nord e al 6,7% al Centro. Le famiglie in povertà assoluta in cui sono presenti minori sono quasi 748mila, con un'incidenza pari al 12,4%. L’incidenza di povertà assoluta fra i minori si attesta al 13,8% (quasi 1,3 milioni di bambini e ragazzi, dal 13,4% del 2022), numeri più elevati della serie storica dal 2014, mentre è all’11,8% fra i giovani di 18-34 anni (pari a circa 1 milione 145mila individui, stabile rispetto al 2022); per i 35-64 enni si conferma al 9,4%, anch’esso valore massimo raggiunto dalla serie storica. Sostanzialmente invariata è anche l’incidenza di povertà assoluta fra gli over 65 (6,2%, quasi 887mila persone). Nel 2023, oltre 1,7 milioni di stranieri hanno vissuto in povertà assoluta, con un’incidenza individuale pari al 35,1%, oltre quattro volte e mezzo superiore a quella degli italiani (7,4%). Per questi ultimi, rispetto al 2022, si registra una riduzione dei valori dell’incidenza nel Mezzogiorno (10,7% dall’11,4% del 2022). Mentre per le famiglie con almeno uno straniero l’incidenza di povertà assoluta è pari al 30,4%. Si attesta al 35,1% l'incidenza per i nuclei composte esclusivamente da stranieri (interessando oltre 568mila famiglie) ed è il 6,3% per le famiglie di soli italiani. Secondo il rapporto Istat, l'incidenza della povertà assoluta è più elevata tra le famiglie con un maggior numero di componenti: raggiunge il 20,1% tra quelle con cinque o più membri e l’11,9% tra quelle con quattro. Invariati anche i valori dell’incidenza delle famiglie di tre componenti (8,2%). Il disagio più evidente si osserva nelle famiglie con tre o più figli minori, dove l’incidenza arriva al 21,6%, e più in generale, per le coppie con tre o più figli (18,0%). Anche per le famiglie di altra tipologia, dove spesso coabitano più nuclei familiari e/o membri aggregati, si osservano valori elevati (15,9%), così come per le famiglie monogenitoriali (12,5%). L’incidenza di povertà assoluta tra le famiglie con persona di riferimento, con almeno 65 anni, assume i valori più contenuti. Mentre il massimo si registra per le famiglie con un anziano (6,8%). Si confermano quindi valori contenuti dell’incidenza all’aumentare dell’età della persona di riferimento: le famiglie più giovani hanno generalmente minori capacità di spesa, perché dispongono di redditi mediamente più bassi e di minori risparmi accumulati nel corso della vita o beni ereditati.
Insomma, mai così tanti poveri assoluti e mai così tanta demagoga nel nostro Paese grazie ad un governo che ha un solo obiettivo: favorire l'incremento dei profitti della grande impresa e del capitale finanziario.

 





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