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LA VIA FASCISTA ALLE RIFORME

Meloni ha ribadito con forza alle opposizioni quale forma di Stato vuole costruire affinché anche gli alleati di Forza Italia, recalcitranti sul merito e sul metodo del processo di fatto (contro)riformatore che la presidente del Consiglio vuole adottare, capiscano. Chiare le direttrici politiche della Destra: stravolgere la Costituzione, demolire la democrazia parlamentare, minare la divisione dei poteri. Le opposizioni, al momento, sono costrette a trattare da una posizione di debolezza e, soprattutto, divise tra loro su eventuali, obbligate e necessarie, controproposte. Ma l'iniziativa politica non può assolutamente essere lasciata nelle mani della peggiore Destra in questo Paese. Perché questa Destra è al governo con un preciso obiettivo strategico: costruire un regime autoritario in campo politico e corporativo in campo economico. Anche Benito Mussolini aveva un grande progetto politico: la realizzazione della 'terza via' alternativa tanto al capitalismo quanto al socialismo, tramite l'edificazione di una società improntata all'armonia fra le classi e la sostituzione della rappresentanza politica con le corporazioni rappresentative del mondo produttivo, del lavoro e delle professioni. Il corporativismo divenne uno dei principali assi portanti del progetto totalitario del fascismo.  Oggi Giorgia Meloni e il suo governo, per realizzare l'obiettivo economico, hanno bisogno di una impalcatura politica che consenta di operare senza freni. Da qui la spinta presidenzialista: la costruzione di un regime politico fondato sul consenso plebiscitario verso un Capo, sulla sottomissione del potere legislativo a quello esecutivo mediante lo svuotamento delle funzioni parlamentari con la conseguente soppressione della democrazia parlamentare. Da qui la spinta corporativista: l'edificazione di una società improntata all'armonia fra le classi e la sostituzione della rappresentanza sindacale con le corporazioni rappresentative del mondo produttivo, del lavoro e delle professioni. Giorgia Meloni, aldilà delle miserevoli esternazioni sulla lontananza del suo partito dall'ideale fascista, ha sempre avuto ben chiaro cosa fare una volta al governo del paese, come ebbe a dire in campagna elettorale: "La nostra bussola è un concetto molto semplice: non disturbare chi vuole fare, chi vuole produrre ricchezza, chi vuole lavorare". Oggi sta puntando proprio allo smantellamento dell'impalcatura democratica della Repubblica nata dalla Resistenza lanciandole contro un macigno devastante. Bisogna fermarla con l'unità di tutte le forze politiche democratiche ed antifasciste. Subito, prima che sia troppo tardi!!




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