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LA GLASNOST DI JAKOVLEV NELL'URSS DI GORBACËV

Aleksandr Nikolaevič Jakovlev nel 1985 divenne consigliere di Michail Gorbačëv, appena diventato segretario generale del Partito Comunista dell'Unione Sovietica. In tale veste egli fu uno dei massimi ispiratori della «perestrojka» (ristrutturazione) che è ampiamente ritenuta una causa significativa del crollo del blocco orientale e della dissoluzione dell'Unione Sovietica. Nel 1986 entrò nella segreteria con mandato sulle questioni relative all'ideologia, l'informazione e la cultura. Nel 1987, eletto membro del Politburo e nominato presidente della commissione per la «glasnost'» (trasparenza) contribuendo alla liberalizzazione della stampa sovietica, facendo pubblicare, fra l'altro, opere fino allora proibite. Cosa pensava Jakovlev dell'Urss? Nell'introduzione del «Libro nero del comunismo» lo scrive lui stesso: «Dopo il XX Congresso, in una ristretta cerchia di amici e collaboratori più stretti, abbiamo discusso spesso dei problemi della democratizzazione del Paese e della società. Scelsero un metodo semplice, come una mazza, per propagare le "idee" del defunto Lenin. [...] Un gruppo di riformatori veri, non immaginari, ha sviluppato (ovviamente, oralmente) il seguente piano: colpire Stalin, lo stalinismo, con l'autorità di Lenin. E poi, in caso di successo, battere Lenin con Plechanov e la socialdemocrazia, [infine] battere il rivoluzionarismo in generale con il liberalismo e il "socialismo morale". Il regime totalitario sovietico poteva essere distrutto solo attraverso la glasnost' e la disciplina di partito totalitaria, nascondendosi dietro gli interessi del miglioramento del socialismo. [...] Guardando indietro, posso dire con orgoglio che fu una tattica intelligente, ma molto semplice - i meccanismi del totalitarismo contro il sistema del totalitarismo - ha funzionato.» In quest'ottica contribuì alla più completa falsificazione di eventi storici drammatici quali: (1) il massacro di Katyn laddove gli ufficiali polacchi furono sterminati dai nazisti (fonte storica: Grover Furr) ma le "prove" mostrate ai polaccchi indicavano la responsabilità di Stalin (2) la carestia che in Ucraina negli anni Trenta falcidiò la popolazione (Holodomor) fu "sapientemente" imputata alla volontà di Stalin di colpire i kulaki contrari alla collettivizzazione delle terre (fonte storica: Grover Furr). Dopo il dissolvimento dell'URSS, nel 1992 fu nominato da Boris El'cin, capo della Commissione per la riabilitazione delle vittime delle repressioni politiche, carica che mantenne fino alla morte, nel 2005. Nello svolgimento di questo lavoro, Jakovlev si dette da fare per raccogliere "documenti e testimonianze" della repressione durante il periodo staliniano, completando il compito che si era dato: distruggere la memoria storica della Rivoluzione di Ottobre.




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